Roma, 26 giugno 2024 – Fisco, welfare e futuro del sistema previdenziale, con un occhio alla prossima legge di Bilancio. In questa cornice si è svolto l’incontro tra il presidente Stefano Cuzzilla e il neo presidente Inps, Gabriele Fava, da poco più di due mesi alla guida dell’Istituto. Grande attenzione è stata rivolta alla necessità di intensificare il dialogo tra istituzione e parti sociali, alimentando buone pratiche di relazioni industriali.
Per il presidente Cuzzilla “l’Inps è l’architrave del nostro sistema di welfare ed è chiamato a rispondere a un cambiamento profondo che sta interessando il nostro Paese, tra bassi tassi di natalità, allungamento della speranza di vita, mondo del lavoro sottoposto a grandi rivoluzioni. Con Fava abbiamo trovato un’estrema sintonia sull’importanza di costruire un sistema di politiche attive del lavoro che riesca a prevenire le eventuali discontinuità di carriera e che giochi di anticipo sull’aggiornamento delle competenze delle persone”.
Quanto alla questione previdenziale, sottolineando l’opportunità di arrivare finalmente a una separazione tra conti della previdenza e conti dell’assistenza, Cuzzilla ha ricordato il paradosso attuale in cui circa il 13% dei contribuenti versa allo Stato quasi il 65% dell’intera Irpef. “L’evasione è diventata una piaga che si riflette direttamente sulle condizioni del ceto medio – ha aggiunto il presidente – con la conseguenza che chi finora ha sostenuto l’equilibrio del sistema rischia di non poterlo fare ulteriormente in futuro a causa di un impoverimento trasversale, di cui sono complici le basse retribuzioni e l’alta inflazione. Come se non bastasse, negli ultimi anni non si è trovata migliore soluzione che ‘far cassa’ sui pensionati, impoverendo anche chi alla pensione ci è arrivato dopo anni di contributi versati”.
Nella complessità del quadro, il neo presidente Fava ha risposto ricordando la funzione di accompagnamento “per tutta la vita” che l’Inps interpreta e che, nella sua visione, deve essere capace di generare valore per la persona, trasformando il sistema di welfare da una posizione difensiva (mi limito a gestire solo le risorse contributive e socio-assistenziali) a una posizione di generazione di opportunità (incentivo buone prassi e vengo incontro ai bisogni emergenti e trasformativi).
Ultimo accenno è stato fatto all’opera di digitalizzazione, semplificazione e comunicazione di Inps che può e deve essere rafforzata affinché si traghetti il sistema di welfare verso un orizzonte di trasparenza e di accessibilità per tutti.
L’incontro si è concluso con l’intenzione di entrambi a collaborare significativamente con proposte concrete per ampliare la base occupazionale, trattenere i talenti e le competenze. In definitiva, per rispondere a tutte le esigenze di sostenibilità di oggi e, soprattutto, degli anni a venire.